giovedì 1 luglio 2010

Didascalica


"Chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo
chi gioca coi fili chi ha fatto l'indiano
chi fa il contadino, chi spazza i cortili
chi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spia "

A volte è fatica prender maestri e imparare, guardare senza vedere il fondo delle cose, senza nemmeno desiderarlo.
Fallire bisogna, serve a imparare, o a chiudere l'uscio, chiedere rifugio a se stessi nel mondo.

Nel frattempo se arriva dolore prende il largo l'arido, s'allontana l'opportunista.

Compagni di strada che svoltano all'incrocio del tempo e del caso, costruito prima nella mente, come una fortezza indissolubile.

E' altro quel che chiamo cura, forse nemmeno la conosco, perciò la immagino.
Condivisione è di cuore e fa un altro percorso dalla mente, la grande Inceneritrice.

L'immaginazione invece ti salva la pelle, accoglie e distoglie, trasforma in mille salse diverse il brutto che ti si affaccia alla vita. Te lo immagini foriero di significato profondo, invece è sempre semplice, di una banalità disarmante.
Nella cura s'affanna, è fatica ai sordi, asincrona ai tardivi.
Poi c'è chi se la racconta: si dice le favole per paura di non volersi bene, chiude in gabbia tutte le bellezze e si sparge come rena nell'arena, adattandosi al peso del toro. Spiaccicandosi al suolo.

Intorno si intreccia un coro di voci a richiesta, e ti rapina un cantante alla volta: ma se tu sei sparso, che ti frega, nemmeno t'accorgi.

L'umiltà, nel torto o nella ragione, è assai meglio dell'arroganza.

Ma il cielo è sempre più blu

3 commenti:

  1. bellissimo...
    voglio cominciare a credere che la realtà sia meglio dell'immaginazione, e lo voglio rendere reale.
    sarà così.
    ti voglio bene

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  2. Non sapendo quale scegliere scelgo tutti e due: la didascalia e il commento, le mie blogghettare preferite!

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