martedì 11 marzo 2014

TrediciMarzo

"[...] Segnatelo in cima alla vostra prima pagina:
Non odio la gente
Né ho mai abusato di alcuno
ma se divento affamato
La carne dell’usurpatore diverrà il mio cibo.
Prestate attenzione!
Prestate attenzione!
Alla mia collera
Ed alla mia fame!"
(Mahmoud Darwish)

Guardare la strada dalla via parallela è lo sguardo del poeta, mentre cuocio riso basmati per la tirocinante e ignoro le scadenze. Cosa avranno da scadere le scadenze? non prendono mai la parallela? 

La poesia ha il potere di non scadere, una strada che diventa anche un pezzo della mia, senza georeferenziazione. Libera dai luoghi, dagli anni, dalla pelle e dal genere. Una cosa libera in questa valle di vincoli. La poesia non è stare sull'albero a cantare, no. 

Tu non sai:
ci sono betulle che di notte
levano le loro radici,
e tu non crederesti mai
che di notte gli alberi
camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c'è un
violino d'amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta
in un crepaccio e poi diventa vita.
Te l'ho già detto: i poeti non si redimono,
vanno lasciati volare tra gli alberi
come usignoli pronti a morire.
(Alda Merini)

Anche i poeti di notte camminano o diventano sogni. 
Buon compleanno, Darwish!

sabato 1 marzo 2014

E' ufficiale, Francesca Bertini è morta

E' ufficiale, Francesca Bertini è morta. Non si attacca più alle tende neppure se la provocano. Perciò dev'esser morta per forza.
Peraltro non l'aveva strozzata la balia, segno che le tende non hanno mai ceduto né in avanti, né indietro. E tutto questo fritto misto in realtà è solo la pastella, senza ripieno. Ma ci sarà poi, questo ripieno? O era la pastella a presentarsi per tutti e due?

Chi lo sa. La morta non se ne cura, è smemorata.

Perciò ora posso liberarmi della sua generazione, che mi ottura la casa con i suoi orpelli. Ognuno una storia che non dimentico nemmeno se li butto, perciò possono andarsene il carrellodeminonna/il mobilino deminonno/le collezioni farlocche delpapi. Quella teoria di tovaglie buone da tramandare ai posteri altri cinquant'anni. Pochi soprammobili atroci di mia nonna, ultime vestigia di quella saga del kitsch che era la sua casa. Andate liberi e leggeri, disincagliatemi la chiglia. Andate, voi e gli anni Quaranta dei quali mi libero, voglio stare nel presente e nel futuro,  non nel passato appresso a questa paccottiglia.

Poi c'è tutto quello che ho tenuto per ricordare momenti che ho dimenticato. Biglietti di treni per destinazioni memorabili, però di tutti i i viaggi che ricordo non ho tenuto alcun biglietto; foto di persone di cui non mi torna in mente neanche il nome. Una totale sconfitta della memoria, oblio-memoria 4 a 0.

Poi ci sono le carte. Quintali di carte, di tutti i generi, a volte perfino con le buste spillate dietro come all'ufficioprotocollo/archeologiaamministrativa, carte su carte, ma quanto si tengono queste cazzo di carte? dieci anni? Quando ti ricapitano in mano, scopri sempre una falla inquietante nella tua economia, dalla cartella di disequitalia abbandonata sotto una pila di altro, in ordine sparso, a qualche prova di tue spese dementi, delle quali però alla fine riesci sempre a trovare un senso, dall'inseguimento di sogni alla consolazione parziale di una perdita.  Perciò alla differenziata le bollette pagate nel 2005 piaceranno più che ai miei raccogli-burocrazia.

Poi ci sono i ninnoli, la bigiotteria, le scarpe, tutti gli altri accumuli favoriti, tutto quello che ho ammucchiato perché era un peccato buttarlo o perché la forma o il colore mi mettevano di buon umore.

Un passo alla volta diventerò essenziale, come un olio profumato, praticamente una cura. Ci sarà spazio nelle mie librerie che occupano già tutte le pareti della casa, passerà l'aria sotto il mio letto, che dice Carla che per le energie è tutto un altro andazzo. Proprio così.

Proverò a farcela prima dei 93 anni.



Nel buio e nel tempo




Un poeta ha guardato diverso
nel buio e nel tempo
scomposto la sequenza
dei suoi battiti di ciglia uguali
Sei poeta che ritorna
quando parte, e quando
parti lanci un filo all'orizzonte.

(a Giuseppe De Venuto)